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Channel: Commenti a: GLI STANDARD DI FACEBOOK
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Di: ilaria

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Che qui non ci sia alcuna velleità di censura a me sembra dimostrato - sempre che di una dimostrazione ulteriore si senta il bisogno - dal fatto che un commento che sarebbe a favore della censura di questo post ed è in generale molto critico del contenuto del post e di molti commenti viene qui tranquillamente pubblicato. Come spesso accade, del resto. E questo perché tra il discutere di insulti e gli insulti c’è una differenza di livello, forse quella che Bateson chiamerebbe la differenza tra un apprendimento zero e un apprendimento 1, e cioè un inizio di riflessione e consapevolezza su come ci esprimimamo. I diversi livelli di apprendimento sono poi, non a caso, la via di uscita dai paradossi e dai doppi legami, dei quali a me sempre più chiaramente risulta che la questione della libera espressione faccia parte: garantisco che si esprima liberamente anche chi lavora e si esprime affinché altri non possano più esprimersi liberamente. Ci sarebbe però un limite, a mio modesto parere: che chi si esprime non nuoccia ad altri, e sul male che gli insulti fanno credo che sia molto democratico poter discutere.
Quanto poi al commento di Maurizio, io l’ho letto in modo diverso da k. E sarà perché non esito a schierarmi contro qualunque insulto. Solo che noto anche che capita più spesso che sia soprattutto una certa parte politica a schierarsi ogni volta contro gli insulti, qualunque parte colpiscano, mentre c’è chi si schiera solo contro alcuni insulti, e a volte, specialmente se sono sessisti, nemmeno quando colpiscono la sua parte. Mostrando forse che a qualcuno/a la libertà e il rispetto verso tutti e tutte stanno un po’ più a cuore che qualcun altro/a. E forse perché una politica dell’insulto è esattamente il contrario di una vera libertà di espressione.


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